Lettera a San Francesco

Caro San Francesco,

ti ricordi di me? Sono quel piccolo scout che nei ultimi giorni di aprile è venuto a trovarti a casa tua.

Non ero molto felice di partire lasciando i miei amici più cari, in più pensavo che mi sarei annoiato girando le chiese, ascoltando le spiegazioni.

Ma Tu, patrono dei lupetti e delle coccinelle, mi hai fatto rimangiare i miei pensieri .

Frappi (Fra Paolo) in tutto il nostro percorso ci ha spiegato la tua vita: all’inizio tutta fatta di baldoria e tutto il resto vissuto per amore di Dio e dei fratelli .

Ho visto dove Tu hai vissuto, dove tu hai pregato, dove tu hai curato i lebbrosi e dove tu hai abbracciato Sorella Morte il 3 ottobre del 1226.

Non è stato il solito noioso giro per le chiese, perché io ti ho visto dentro il mio cuore.

Ti vedevo chiaramente, sporco e trascurato, tra le vie e le campagne di Assisi, insieme ai tuoi fraticelli, che predicavi la Parola di Dio.

Fuori potevi sembrare brutto e pieno di ferite e sporcizia, ma dentro eri immacolato… Un gran figo!

Carissimo, spero di ritornare a casa tua.

Qui a casa mia (a Ragusa) sfortunatamente vedo sempre più gente che bestemmia e meno gente che prega.

Vienici a trovare e facci capire la vera LETIZIA .

Enrico

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